Macchinario per sanificazioni: alcuni utili consigli da seguire in fase di acquisto

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Avete necessità di comprare un macchinario che sia in grado di svolgere un’efficace attività di sanificazione. Sul mercato ci sono davvero tanti modelli, quindi bisogna capire quale possa essere la tipologia maggiormente adatta alle proprie esigenze e preferenze. Ad esempio, è meglio utilizzare l’argento ionico, l’ozono o il perossido di idrogeno? Sono tutte domande a cui serve dare una risposta, in maniera tale da poter acquistare il macchinario per sanificazioni più adatto a quello che si sta cercando e all’attività che si ha la necessità di svolgere.

A maggior ragione in seguito alla diffusione del Coronavirus a livello mondiale e allo scoppio della pandemia, le normative a livello igienico-sanitario sono molto più stringenti che in passato, in modo particolare in riferimento ai luoghi pubblici e ai vari luoghi di lavoro. Di conseguenza, la sanificazione è diventata una di quelle operazioni di cui non si può proprio fare a meno e, anzi, l’uso di un macchinario per sanificazione fa tutta la differenza di questo mondo per conservare un determinato ambiente perfettamente pulito e sanificato.

La convenienza di disporre di una macchina sanificante

Stando a quanto viene riportato dalla legge italiana, l’attività di sanificazione non ha carattere obbligatorio, ma come si può facilmente intuire viene suggerita molto di frequente, dal momento che si può considerare un aspetto che evidenzia l’attenzione verso l’igiene di un determinato ufficio, aziende o quant’altro.

Le varie tipologie di sanificazione

Come abbiamo visto in precedenza, ci sono diverse tipologie di sanificazione di cui anche si sente parlare con una certa frequenza. Ad esempio, stiamo facendo riferimento alla sanificazione con ozono. Ebbene, stiamo parlando di un sistema che è meglio evitare, dal momento che l’ozono è tossico oltre che ossidante. Quindi, oltre a correre il rischio di non sentirsi bene, si potrebbe anche danneggiare in modo irreparabile i vari sistemi elettrici che sono presenti all’interno di uno specifico ambiente, come ad esempio tv, stampanti, computer e quant’altro.

Tra le alternative che, invece, vanno per la maggiore, troviamo la sanificazione con il perossido. Si tratta di un disinfettante molto pratico, ma che viene considerato anche un’infiammante naturale. Tra i suoi punti deboli c’è il fatto di non assicurare una protezione duratura rispetto alla proliferazione di virus e batteri. Quindi, il trattamento di sanificazione dovrebbe essere svolto con una cadenza insostenibile.

I modelli che sfruttano i raggi UV

Tra le varie tipologie di sanificatori che sono presenti in commercio troviamo anche quelli che impiegano i raggi UV. In questo caso, ogni microrganismo subisce tale esposizione ai raggi ultravioletti. Sono proprio questi ultimi a garantire un’azione di modifica, agendo direttamente sui nuclei delle cellule di tali microrganismi, in maniera tale evitare che si possano riprodurre.

Si tratta di modelli che sono ampiamente diffusi in modo particolare in ambito sanitario, per svolgere le funzioni di sterilizzazione. Di contro, però, durante il loro impiego, diffondono nell’ambiente delle radiazioni: per questo motivo, non si possono far funzionare se nello stesso ambiente sono presenti piante, persone oppure animali.

I sanificatori dotati di filtri

Un altro modello di sanificatori che sta andando notevolmente sul mercato è rappresentato da quei macchinari che utilizzano i filtri. In questo caso, sono dotati della capacità di effettuare il filtraggio di concentrazioni di sostanze inquinanti che si trovano in circolo nell’aria. Questi modelli possono essere tranquillamente usati anche in ambienti dove sono presenti persone, animali o piante, visto che non provocano alcun danno per la loro salute.

In commercio troviamo anche dei modelli che sono dotati di nebulizzatori. In questo caso, si caratterizzano per spruzzare letteralmente un prodotto igienizzante piuttosto che un detergente sulle superfici che devono essere sanificate.